L’insita convinzione di consistere in carne priva di scadenza, il rimandare al domani più prossimo riflessioni necrofore. Vestirsi di abesto per non bruciare, resistendo all’amore, una strega sul rogo. I miei affetti sono chicchi di grano stivati in cisterne giganti. Mai germinati, castrati dal tempo. Quanto potrei bruciare ? Sarei una stella caduta fra le tue braccia. Posso fidarmi ciecamente di te e della tua ottima presa. Sono io che se inciampo, non mi prendo sul serio. L’insicurezza è una fibra sottile. Se inalata si ficca silente in mezzo al costato. Toglie il respiro. Ritorno all’ombra dei giganti a scavare tra i fossili di grano. Quanto amianto quando ami(T)anto.